I Patroni

Il Seminario è affidato al patrocinio di San Pio X e della Vergine Maria, venerata come Mater Clericorum Amabilis.

San Pio X

Sopra la porta d’ingresso della cappella maggiore del Seminario, una lapide marmorea ricorda che “Questa cappella così decorosamente ornata per volere dell’Arcivescovo Mons. Francesco Fasola e con il concorso della Diocesi, inaugurata il 2 maggio 1970 è stata consacrata dal medesimo Pastore il 15 gennaio 1971 nel ricordo di S. Pio X, celeste patrono del Seminario”. La lapide rende viva, allo stesso tempo, la memoria del Papa Pio X (1903-1914), patrono del Seminario. Il patrocinio a Pio X è legato ad un atto di riconoscenza della comunità diocesana di Messina per l’aiuto che il Papa concesse al Seminario e ai seminaristi dopo il terremoto del 1908. Fu Pio X, infatti, mosso dallo zelo pastorale e forte sensibilità per il dramma che in quegli anni colpiva la città dello Stretto, ad interessarsi personalmente dei disagi che riguardavano la formazione dei sacerdoti, ospitando a Roma i seminaristi di Messina dal 1909 al 1911 presso il Collegio Leoniano. Il Seminario nel tragico evento aveva subito notevoli danni e non era in grado di alloggiare adeguatamente i seminaristi. Grazie al contributo di Pio X e alla tenacia dell’Arcivescovo D’Arrigo, si riuscì a mantenere in vita l’istituto di formazione presso la residenza arcivescovile di città e ad acquistare, nel 1912, una villa a Giostra, dove i seminaristi furono accolti in comodi padiglioni di baracca, in attesa che fosse costruito l’attuale grande Seminario.
In seguito, per poter commemorare adeguatamete l’opera di Pio X e rendere grazie a Dio per la continua benevolenza usata nel Seminario, Mons. Fasola dispose che la festa liturgica del Patrono venisse spostata dal giorno 3 settembre (secondo il vecchio Calendario liturgico) al 15 gennaio, giorno in cui nel 1915 il Seminario di Giostra, pur nella sua precarietà, iniziava le attività.
Dopo i lavori di ristrutturazione e adeguamento liturgico, si convenne di celebrare la Dedicazione della nuova cappella – inaugurata il 2 maggio 1970 – proprio nel giorno della festa di S. Pio X, il 15 gennaio 1971. Dall’anno successivo, pertanto, si celebrano in quel giorno la commemorazione di S. Pio X e l’anniversario della Dedicazione della cappella. In occasione della Dedicazione della cappella, inoltre, furono poste sotto l’altare le reliquie di San Pio X, insieme a quelle di S. Placido, S. Fedele da Sigmaringen, S. Francesco d’Assisi, S. Felice da Cantalice e S. Gabriele dell’Addolorata.

Mater Clericorum Amabilis

Sempre, nella formazione dei futuri presbiteri, è stata viva la devozione alla Vergine Maria. La recita del Rosario, le particolari liturgie in prearazione alla Solennità della Immacolata Concezione, consueta celebrazione (quando premessa) di “Santa Maria in Sabato”, il canto del Regina Caeli nel tempo di Pasqua e la preghiera serale alla Mater nelle sere di ottobre e di maggio rappresentano una tradizione costante nella vita del Seminario.Il 26 maggio 1946, Mons. Pantaleone Minutoli, al tempo Rettore del Seminario, volle dedicare alla Madonna “il piccolo declino che verdeggia nel lato esterno della grande ansa del viale di accesso, accanto alla Biblioteca. Vi collocò una statua marmorea della Vergine, per la quale coniò felicemente il titolo di Mater Clericorum Amabilis. Il piccolissimo parco che circonda la sacra immagine avrebbe dovuto raccogliere, nel desiderio di lui, le piante che in qualche maniera hanno riferimenti biblici con la Madonna: l’oliva speciosa, il cedro del Libano, il cipresso di Sion, la palma di Cades, il platano delle acque, la rosa mistica, il giglio delle valli” (G. Foti, La spiritualità di Mons. Minutoli, in Messina ieri e oggi, VI, 1969, 25-26).
Da allora e sino ad oggi, generazioni di giovani seminaristi si sono ritrovati insieme davanti a quell’immagine benedetta per pregare, cantare le glorie di Maria e invocare dalla sua intercessione abbondanti grazie e consolazioni per andare avanti nel cammino della vita.
Lo stesso 26 maggio, con l’approvazione e la benedizione dell’Arcivescovo Angelo Paino, ebbe luogo la consacrazione del Seminario al Cuore Immacolato di Maria. Il Bollettino Ecclesiastico Messina del 1946 ricorda quest’avvenimento con tali parole: “Spunta finalmente l’alba del giorno 26. Il sole – scongiurando gli ultimi tentativi di un tempo minaccioso – si fa strada, splendendo verso “il bel mezzo del cielo…”. La Messa canonicale di Mons. Segretario Canonico Antonino Barbaro con assistenza pontificale di S.E. Mons. Arcivescovo raccoglieva i primi e i più devoti entusiasmi di un Seminario in festa. […] Finalmente Sua Eccellenza legge con sentimento ed affetto la preghiera della consacrazione […]. Come appendice di conclusione a tutta la giornata, avviene l’illuminazione di tutto il Seminario, mentre fra gli applausi frenetici dei Seminaristi e il canto corale dell’Ave Maris stella andava spegnendosi, presso il balcone centrale del Seminario, la meravigliosa fiaccolata che faceva luccicare, tra il variare dei colori, l’espressione più cara e più gradita dei cuori: Viva Maria!” (BEM, 1946, 66-68). La festa della Mater Clericorum Amabilis è celebrata dalla Comunità del Seminario il 26 maggio, in ricordo degli eventi del 1946.

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